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Rifkin su futuro e auto elettriche: “Nei prossimi anni cambierà il modo di usare l’auto”

​Il concetto di sostenibilità, applicato anche in ambito di mobilità, è stato al centro dell'incontro di presentazione del Bilancio e del Piano di Sostenibilità del Gruppo Unipol, tenutosi presso la Triennale di Milano, dal tema “Impresa e innovazione: scenari e sfide per l'assicurazione del futuro". Jeremy Rifkin – economista e saggista statunitense – ha contribuito al dibattito con una lectio magistralis sul ruolo che cittadini e governi dovrebbero avere nella salvaguardia delle risorse e in uno sviluppo innovativo e sostenibile.

Secondo l'autore de "La società a costo marginale zero", solo investendo in energie rinnovabili e in nuove tecnologie – Germania e California, a questo proposito, tirano le fila di un traballante seguito – sarà possibile lasciare alle generazioni future un mondo vivibile, e addirittura permettere l'esistenza di un pianeta simile a quello che conosciamo. La parola chiave per raggiungere tale, quasi pretenzioso, obiettivo è la condivisione: di conoscenza, di beni materiali come le autovetture, e di quasi tutto il resto. Da una rete di dati on line come quella attuale, si arriverà infatti a delle internets da cui scaricare energia – innovazione che risolverebbe anche il problema della ricarica delle auto elettriche – e tramite cui stampare in 3D (su materiale rigorosamente riciclato) interi palazzi o automobili, a costo marginale, appunto, uguale a zero. L'Italia, terra di scienza e creatività, non riesce comunque a mettere in pratica il proprio potenziale a causa di una società che pare oggi, anche a causa di una politica poco lungimirante e stimolante, come immobilizzata.

Ci troviamo, a parere di Rifkin, nel bel mezzo della terza rivoluzione industriale, di cui uno dei pilastri è appunto, la diffusione delle auto elettriche, in un'ottica di sostenibilità applicata alla circolazione stradale. “L'80% del parco macchine esistente è superfluo, potrebbe scomparire senza problemi", aggiunge, “e fra qualche anno nessuno più possiederà una macchina di proprietà, visto che la maggior parte dei giovani – già oggi – non pensa proprio di acquistarla". Il futuro sarà del car sharing, dunque, così come delle auto elettriche che – l'economista ne è convinto – soppianteranno tutte le altre, non appena “le lobby del petrolio smetteranno di ostacolarne la diffusione".  I nostri figli, inoltre, conosceranno probabilmente solo le vetture senza guidatore, più sicure e più sostenibili, perché non soggette al controllo – e quindi all'errore – umano e perché, di nuovo, condivise.

Abbiamo quindi chiesto allo studioso a che punto è lo sviluppo attuale delle auto elettriche: “le principali case automobilistiche, già oggi, stanno largamente investendo in tale tecnologia anche con la creazione di consorzi di ricerca", afferma Rifkin, “e credo che da qui ai prossimi dieci anni – considerando anche la maggior accessibilità ad una rete di energia – la diffusione capillare dei veicoli elettrici sarà completata".